La mia esperienza come persona nel pianeta è un'esperienza di meraviglia. Sono sempre stato uno spettatore chiamato in causa, forse per via della mia spiccata sensibilità. Questo ha portato tanto nella mia vita, come la costante sensazione di malinconia, il chiedermi costantemente cosa fare, l'essere leale con i miei sentimenti. Sono l'antenna delle mie emozioni, di me.
Era uno degli album più attesi del 2021 e si è fatto attendere non poco. Fra un ritardo e l'altro (durato in totale 8 mesi) è stato pubblicato a una sola settimana di distanza da quello del suo compagno di merende MACE che, a oggi, viaggia sui quasi 20 milioni di ascolti del singolo LA NOSTRA CANZONE. Magica Musica è uscito il 16 febbraio per Asian Fake e con un totale di 16 brani raccoglie più di un'ora di musica. Un'ora in un viaggio tra il sogno e la realtà, una passeggiata di sessanta minuti nel mondo onirico fatto di toni accesi, molta sensualità e la voce quasi sussurrata di Venerus che ci racconta di storie di vita. Sia per MACE che per Venerus - «i nemici amici» li chiamano - il 2021 sembra già regalare grandi soddisfazioni, sia per gli album di ciascuno, sia per le collaborazioni di ognuno in quello dell'altro.
Abbiamo imparato a conoscere Venerus – all'anagrafe Andrea - fin dal 2018 quando ci ha rapiti con Non ti conosco e Dreamliner. All'epoca era tornato da poco nella sua città natia Milano dopo aver vissuto fra Londra e Roma per amore della musica. Ma è nella metropoli lombarda che si trova finalmente a casa e incontra MACE, con il quale inizia una collaborazione che porterà a confezionare l'EP Love Anthem nel 2019.
Non ci sono tornato, ma arrivato dopo 7 anni tra Londra e Roma. Milano è la mia città, faccio parte della sua storia. È l'unico posto in Italia che continua a crescere nel tempo e voglio che questa evoluzione avvenga anche grazie a me.
La Capital ha sicuramente aiutato a forgiare Magica Musica, ma dalla copertina dell'album capiamo che sono molteplici gli spunti e le ispirazioni che hanno spinto alla creazione di questo viaggio suggestivo. Tutto questo durante un periodo in cui i viaggi sono unicamente quelli circoscritti dentro noi stessi, le nostre case, le nostre stanze. «È stato un anno molto intenso e complicato, questo ha determinato il mio lavoro, la mia voglia di uscire con questo disco.» racconta a 1977. Il lancio del disco è stato anche trasmesso in diretta su Twitch con il titolo di Viaggio cosmico - potete trovare qui l'ultima ora delle quattro di durata totali -. È stato un vero e proprio compleanno con tanto di candelina allo scadere della mezzanotte del 19 febbraio, durante il quale lui e altri come Gemitaiz hanno raccontato il disco poco prima della release effettiva. Erano come astronauti all'interno dello shattle mentre vedevano dall'oblò la musica di Venerus viaggiava attraverso il cosmo.
Ma ora basta parlare, preparatevi: abbassate le persiane, chiudete i balconi. Accendete delle candele. Sedetevi a terra ricoperti da cuscini o sul letto con le gambe incrociate e chiudete gli occhi. Lasciate che Venerus vi accompagni in questo mistico viaggio senza restrizioni di genere, né spirituali, né tanto meno religiose se non la fede che nutriamo nella musica.
Non amo le categorie e questo tempo stravolto dalla pandemia mi ha fatto capire quanto sia importante dare peso alle cose, alle canzoni.
Ogni pensiero vola, singolo estratto e prima traccia del disco, ci culla tra quello che conosciamo già del mondo di Venerus e MACE. Ci dona un senso di tranquillità e ci rassicura che, nonostante l'uscita di un lavoro così impegnativo, la cifra stilistica non è cambiata. Il leggero viramento verso un'anima più pop non ci sconvolge ma ci fa abbandonare fra i suoi synth, i suoi scampanelii e i cori che ci avvolgono. Tutt'altre sono le atmosfere di Brazil, come quelle di Una certa solitudine e i ritmi da samba di CK. I ritmi incalzanti e caraibici durante le strofe lasciano spazio poi allo stile a cui l'artista ci ha abituati. Più nello specifico in Brazil nel ritornello si dissolvono i tamburi per lasciar spazio al fil rouge dell'album cantando frasi che non lasciano sottintendere molto: «Pensa a quant'è difficile trovarsi e dal buio uscire fuori. / Ed io rimango chiuso in camera da solo, e lascio fuori tutto il mondo / E cerco tra le note un altro modo per ritrovarmi fino in fondo.» canta. Buona parte dell'album, come dicevamo in precedenza, è stato scritto durante la pandemia e queste frasi, purtroppo, potremmo benissimo cantarle anche noi. Come in Canzone per un amico, il primo singolo a essere uscito in anteprima già a fine aprile 2020. Una lettera aperta a un amico, ai fans e a chiunque – cioè il mondo intero – abbia vissuto in totale reclusione il lockdown. Rinchiusi totalmente in se stessi.
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«Perché poi quando viene sera / E il tramonto non c'è più / A noi piace andar fuori…» anche questo potrebbe sembrare un inno alla libertà. Ma l'album in sé parla di sapersi ascoltare, di darsi l'importanza che meritiamo per comprendere al meglio le emozioni che proviamo. Di questo parla Fuori, fuori, fuori… che potremmo ascoltare per ore. Ma lascia spazio alla prime delle collaborazioni dell'album. Infatti, insieme a Appartamento con Frah Quintale, arrivano durante l'album collaborazioni con altri artisti come Calibro 35, Gemitaiz, Rkomi, Crookers e altri giovani artisti che nella loro libreria Spotify per ora hanno solamente la collaborazione con l'artista milanese. Come per Solo dove vai tu e Lacrima=piccolo mare rispettivamente in collaborazione con amanda lean, not for climbing per la prima e Vanegas per la seconda.
Venerus ha saputo dare spazio alla voce e alla musicalità che contraddistingue ogni suo amico. Con Frah la base diventa più hip-hop e ci fa riconoscere il vero coinvolgimento di entrambi nel pezzo. E lo stesso succede con Gemitaiz in Buyo, dove le atmosfere sono più cupe del rapper con il quale Venerus aveva già collaborato per il grande successo Senza Di Me in collaborazione anche con Franco 126. Per Namasté, featuring Rkomi, il brano riprende le sonorità suggerite dal titolo. Ad esempio una chitarra è trattata come un sitar e così anche i cori sono ispirati - non troppo velatamente - dalla musica indiana. Mentre con i Crookers per la canzone Eden comincia il chiaro riferimento al campionamento dei suoni reali, della vita di tutti i giorni. In questo caso il battito delle bacchette della batteria usate poi come pare ritmica del brano stesso mentre, in un'altra circostanza, il suono «extra» è ricavato dalla piscina di Salmo della sua casa di Olbia.
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Sei acqua, invece, chiarisce altre ispirazioni dell'album: poco alla volta si sono fatti strada all'interno dei brani fiati e strumentazioni sensuali, anni 70-80. Alcuni hanno atmosfere funky mentre altre, tra le quali questa in collaborazione con i Calibro 35, la parte strumentale è preponderante e con un bridge puramente jazz. «Ora ascolto molto musica jazz, anni 70-80, ho ripreso gli studi di pianoforte con il mio maestro dell'adolescenza e sono sicuro che questo influenzerà molto le mie canzoni future.» ha raccontato Venerus in un'intervista a SkyTG24. Mentre in un'altra dice che durante l'incisione ascoltava in loop il disco In a Silent Way di Miles Davis. Per esempio in Lucy le atmosfere sono anni 70 e c'è una chiara dichiarazione d'amore ai Beatles di Sgt. Pepper's e al LSD come si sente nel testo e nel ritornello «Lucy nel tuo cielo di diamanti». Sono tante e nuove le ispirazioni che stanno facendo crescere ancor di più la cifra stilistica dell'artista come si può notare anche nell'assolo di chitarra di Luci.
Cosmic interlude è uno dei quattro (quattro su sedici!!) brani non prodotti in collaborazione con MACE. Ed è anche il pezzo più corto dell'album. È un brano strumentale che ricalca quella che è l'anima musicale di Venerus e di quello che è il viaggio personale dentro se stesso: un sogno fatto di trame fittissime ma ben organizzate che finisce al risveglio su un'arpa a singhiozzi che trasuda emotività.
È finito il disco e così anche il momento della meditazione. Apriamo gli occhi e ci ritroviamo dentro la nostra stanza. Eppure il viaggio è stato lungo. Abbiamo percorso momenti di luce, di buio, fiabe fantastiche dai colori vividi e ci siamo messi a passeggiare con i Beatles tra le strisce pedonali. Venerus ci ha accompagnato in questo mondo pop, soul, RnB, elettronico, sperimentale senza perdere il filo conduttore dell'introspezione, del viaggio dentro noi stesso. Ad alcuni Magica Musica potrebbe risultare barocco e pieno di trame complicate. Eppure noi ci siamo sentiti trasportati per un'ora in un'altra dimensione.
E di notte mi sentono urlare
Perché ho scritto una nuova canzone
E noi cantiamo con te, Venerus.