È tempo di release individuali per le Boygenius, e così un anno e mezzo dopo il sold out al Madison Square Garden di New York e il successo di the record, questa primavera sia Lucy Dacus che Julien Baker riprendono le loro carriere soliste (mentre nella vita è diventato ufficiale il loro essere più unite che mai). Forever Is A Feeling è dunque il quarto album in studio per la poetessa saffica dell’indie rock, che passa dall’indipendente Matador Records alla Geffen, e ci regala 13 tracce sospese tra la fine di una relazione intensa ma stantia e la lenta trasformazione di un'amicizia in amore.

A differenza di Home Video (2021), che era uno sguardo all’indietro sull’adolescenza di provincia non privo di aneddoti grotteschi ed esplosioni musicali ben posizionate, Forever Is A Feeling è un album radicato nel presente, o ancora meglio in un tempo statico, indefinito, per l’appunto: in un “per sempre”. Qualche volta questo per sempre è quella sensazione potentissima di quando nasce un nuovo amore, ma qualche volta è il per sempre fatale della noia che assale una coppia agli sgoccioli. La rappresentazione musicale di questo tipo di stasi ha comportato la scelta di produzioni estremamente soft, che potremmo definire “tranquillizzate” rispetto al solito stile di Dacus, e che, ad essere onesti, faticano a mettere tutti d’accordo.
L’album si apre con una vera e propria invocatio alle muse, Calliope Prelude, unica traccia strumentale, ricca di archi, richiama lo stile settecentesco citato nella copertina e nel video del singolo Ankles. Il preludio si lega subito e senza soluzione di continuità a Big Deal, primo pezzo cantato, creando un effetto che pareva ormai abbandonato nel mondo fisico dei CD. Big Deal, con i suoi giri di chitarra folk, ci introduce alla strana sensazione di sollievo di chi viene lasciato mentre sta già pensando di lasciare (“I'm surprised that you're the one who said it first / If you had waited a few years, I would've burst / Everything comes up to the surface in the end ”).
Lo stesso pensiero di sollievo misto a senso di colpa ci accompagnerà per tutto il primo lato dell’album dedicato alla “stillness”, all’immobilismo, ed infatti poche tracce dopo troviamo Limerance, dove la protagonista soppesa i pro e i contro del porre fine alla propria storia d’amore, mentre osserva attorno a lei le normali dinamiche di un home party all’americana. Si tratta forse del pezzo più significativo dell’album, dove il pensiero intrusivo di una necessità che non può più attendere arriva come una secchiata di ghiaccio, insieme alla melodia di pianoforte che d’improvviso si interrompe, per diventare spezzettata:
“I'm thinking about breaking your heart someday soon
And if I do, I'll be breaking mine too (…)
I want what we have
A beautiful life
But the stillness, The stillness might eat me alive”
- Limerance

Sempre su questo lato statico dell’infinito troviamo il singolo Talk e la poesiola For Keeps. Talk, il quarto singolo estratto, è il pezzo più energico che troveremo in Forever Is A Feeling, con il suo ritornello grunge e il crescendo di percussioni, accontenta le orecchie di chi è abituato a una Lucy Dacus che spinge nei momenti giusti. For Keeps invece è tutto l’opposto, una poesia vellutata di poco più di due minuti che descrive uno strano sentimento di premonizione “But I still miss you / When I'm with you / 'Cause I know we're not / Playing for keeps”.
Particolarmente luminosa e sensuale per essere collocata in questa parte di album è Ankles. Si tratta del singolo di lancio presentato al Tonight Show di Jimmy Fallon, dove Lucy Dacus l’ha eseguito vestita da donna rinascimentale, la stessa che nel video ufficiale viene ricondotta all’interno della sua cornice da una agente di sicurezza dopo aver fatto una passeggiata per Parigi. È un brano di liberazione mentale ed erotica dove Lucy inneggia a un “via libera” a mettere in pratica tutto ciò che fino ad allora si era solamente osato pensare.
La title track posizionata all’ottavo posto in scaletta marca forse la metà ideale dell’album, facendo da spartiacque tra il per sempre amaro della noia e quello zuccherato dell’amore. Forever Is A Feeling è un brano upeat, ricco di scampanellii, dedicato alla scoperta di una nuova complicità. Apre a una serie di pezzi musicalmente forti: Best Guess, dedicata alla nuova compagna Julien Baker, tra le cui pieghe si nasconde una punta di soul e una comparsata di Cara Delevingne nel video ufficiale; Most Wanted Man, ironica nel titolo, sempre riferita a Julien, dove si attinge all’universo country, si potrebbe leggere come il corrispettivo idilliaco di Talk; Bullseye with, e non solo feat, Hozier ospite ed amico nella vita reale, che interviene con il marchio di fabbrica dei suoi i cori folk in questa ballad sull’osservare pacificamente la felicità di chi si è saputo lasciar andare.

Parlando di amici, non poteva mancare una dedica alla terza Boygenius, Phoebe Bridgers. Lucy ha raccontato di aver iniziato a scrivere Modigliani in un museo di Filadelfia e di averla conclusa durante la quarantena per la positività al Covid in una camera d’albergo, quando avrebbe voluto video chiamare Phoebe ma questa si trovava in tour dall’altra parte del mondo, a Singapore. L’unione di questi due momenti e pensieri ha dato vita a un pezzo vibrante, carico di affetto e stima verso Bridgers.
Con questo quarto lavoro Lucy Dacus si è trovata ad esplorare tanti lati del romanticismo, tra cui quelli più oscuri e quelli tipicamente sottorappresentati nel cantautorato etero-normato.Tuttavia aver optato per una estrema delicatezza, sia narrativa che sonora, non ha del tutto giocato a suo favore. L’uscita di Forever Is A Feeling poteva prospettare un momento d’oro per la carriera della cantautrice americana, baciata dall’influsso benevolo dei riflettori che the record le aveva puntato addosso anche come artista solista, ma un’eccessiva omogeneità nei temi e nei suoni, forse frutto del cambio di discografica o di un’esagerata volontà di rimanere fedele a se stessa, hanno privato l’album dell’incisività utile per sfruttare il momento al meglio.