Declan McKenna, classe 1998, originario di Cheshunt, negli ultimi anni ha saputo sicuramente farsi notare. A soli 16 anni ha vinto l'Emerging Talent Competition di Glastonbury, ha firmato il suo primo contratto con una major e ha pubblicato il suo debut album, What Do You Think About the Car? Con la semplicità, la freschezza e la schiettezza che caratterizzano gli adolescenti, è riuscito ad affrontare tematiche pesanti in canzoni come Brazil, che prende di mira la FIFA e la sua decisione di affidare la Coppa del Mondo 2014 al Brasile senza preoccuparsi di affrontare la profonda povertà che affligge il paese, oppure Paracetamol, che si focalizza sulla rappresentazione della comunità LGBTQ+ fatta dai media ed è stata ispirata dalla notizia del suicidio di Leelah Alcorn, una diciassettenne transgender. Tanto è bastato per far sì che stampa e pubblico iniziassero a etichettarlo come The Voice of a Generation.
Il suo secondo album, Zeros, è stato registrato in poche settimane a Nashville con l'aiuto del veterano produttore pop-country americano Jay Joyce. Inizialmente previsto per il 15 maggio, a causa dei problemi collegati al Covid-19 è stato posticipato al 21 agosto, per poi vedere finalmente la luce per Columbia Records lo scorso 4 settembre.
I've been listening to a lot of old Dylan records, these really raw recordings, and really appreciating that energy. I just wanted to get in a room with a group of musicians and not get it too 'right'. The sound to me developed in that way. There's a lot of '70s references, a lot of Waterboys and Crosby, Stills and Nash, but it still feels modern to me. It definitely feels like a natural progression from the first one.
Ora che dopo una lunga attesa abbiamo finalmente potuto ascoltare la seconda fatica dell'enfant prodige dell'indie britannico, non ci resta che chiederci: le aspettative sono state confermate? La risposta che mi sento di dare è insomma.
Ma andiamo con ordine.
Dietro Zeros, fra sintetizzatori e chitarre scintillanti, si cela la storia di un giovane personaggio che, vedendo le persone cadere in angoli bui, si perde nel mondo. Si tratta di una sorta di una versione drammatizzata di un momento in cui lo stesso Declan ha iniziato a sentirsi perso.
I feel like I was talking about the stuff I’d learned about myself,” he says. “The stuff that I struggle with, the stuff that I do that can negatively impact me, the patterns of behaviour you get into where you let yourself down.
Ad aprire le danze troviamo You Better Believe!!! (e il suo fastidioso eccesso di punti esclamativi), un'introduzione allegra ed esplosiva che ci può dare l'idea di ciò che possiamo aspettarci dal resto del disco. Un brano catchy, con batteria e ritmi pesanti che danzano insieme a semplici note di tastiera e voci fuori campo campionate che vengono sovrapposte. L'artista ha dichiarato di aver iniziato a scrivere questo pezzo mentre stava leggendo Homo Deus di Yuval Noah Harari e di essere rimasto affascinato da alcune idee sul futuro presenti all'interno del libro.
You're gonna get yourself killed
Before you can run
Just 'cause you've got your own theme song
"Fastest gun in the solar system"
L'influenza di Beatles e David Bowie è palpabile in Be An Astronaut, uno dei brani più riusciti del disco. Si tratta di una canzone ambiziosa e sofisticata, un'ode alla bellezza di essere fuori dagli schemi e sognare in grande, anche quando i propri sogni sono palesemente irraggiungibili.
On and later on
You will tell them what went wrong
And they'll say you're lying
But you were born to be an astronaut
And you'll do that or die trying
There'd be nothing wrong with it
Durante la prima strofa, le parole sono trasportate dal pianoforte, mentre man mano che il testo si intensifica, la voce di Declan si fa più diretta e penetrante e il brano passa rapidamente da una triste ballad a un inno indie-rock.
The Key to Life on Earth è la punta di diamante di questo disco, il vero pezzo trainante. Mi spiace pensare che se, fra le 10 tracce che compongono Zeros ci fossero state più canzoni su questa scia la valutazione finale sarebbe sicuramente stata più alta. Due delle melodie chiave sono state scritte su uno xilofono, mentre l'idea per il brano è nata mentre Declan si trovava su un treno che lo stava riportando dall'Hertfordshire, di dove è originario e dove tuttora vive la sua famiglia, a Finsbury Park, il quartiere di Londra dove viveva all'epoca.
Gold, let it unfold
And imagine you're dressed in gold
Roaring crowds in Manchester would manage to be told
Oh, and your king, the boy you loved in spring
The way she looks at him
The common goal, and waiting for the kids to go
Il video, diretto da Will Hooper, vede sulla scena due persone, che pur essendo molto simili, si ritrovano in conflitto tra loro ed è piuttosto geniale. Dopo essere stato sommerso da commenti e meme che facevano riferimento all'incredibile somiglianza con Alex Lawther, l'attore britannico conosciuto soprattuto per il ruolo da protagonista nella serie The End Of The F***ing World è stato scelto per interpretare il sosia di Declan nel videoclip.
Alex Lawther is someone I’ve wanted to work with for a long time, I enjoyed watching his roles in Carnage, Black Mirror and The End Of The F***ing World, and I was trying to get in contact after seeing how much people compared us online. After finding I had a mutual friend with one of his family, I was eventually able to get his number and we got talking. We met up for tea a few times and found out we really did have a lot of mutual passions and ideas, and we shared and compared our experiences of working in our respective creative worlds. We hung out at the Extinction Rebellion and I ended up playing him some of my album. We were both keen to work together but syncing up timewise was pretty challenging.
Il primo singolo estratto è stato Beautiful Faces, descritto dallo stesso Declan come «un inno coraggioso per la gioventù condannata», che parla di quanto possa risultare difficile, spaventoso e intimidatorio essere giovani nel mondo attuale e sentirsi costantemente in difetto rispetto a chi ti circonda. A ispirare il brano sono stati vari elementi della cultura pop che sembrano falsi e forzati, come gli influencer di Instagram, reality show alla Love Island e persino il mestiere di musicista. Il sound richiama quello dei primi brani dell'artista, con l'aggiunta di elementi pop, diversi strati di strumentazione ed enormi ondate di chitarra sul finale.
Tonight, I wanna be on Broadway and in Cabaret
Tonight, I must go out and celebrate St. Patrick's Day
Tonight, I must demand a raise so I can grab, let's say
Il personaggio di Daniel, già citato in Be an Astronaut, è il protagonista di Daniel, You're Still a Child è una traccia colorata e accattivante che parla della sensazione di sentirsi persi e si apre con una linea di basso liscia e batteria, che gli conferisce un tocco scattante. In un'intervista, Declan ha dichiarato che durante la registrazione della canzone a Nashville, il suo bassista William Bishop ha avuto dei problemi con il visto che gli hanno impedito di partecipare alla sessione. Questo inconveniente ha costretto Declan e il suo tastierista Nathan Cox a cambiare posizione per gran parte della registrazione; il cantante ha quindi finito per suonare le tastiere per l'intera traccia.
Daniel, you did it, you made me cry
You spent ten days in bed when I asked you why
And requested my whereabouts through tweets
Darling, why do you bury yourself in sheets?
Emily è una ballad acustica guidata da xilofono e theremin, musicalmente ispirata dalla passione per i Fleetwood Mac e ha per protagonista una ragazza che rappresenta l'elemento tossico all'interno di una relazione («How's that broken heart for you? How's that working out?»), mentre Twice Your Size, con le sue vibrazioni country dal retrogusto amaro rappresenta una sorta di catastrofico collasso ambientale dovuto alla disattenzione che gli esseri umani hanno prestato ai segnali che la Terra ha inviato loro («Regardless of what you believe in Earth will change and we must grab our beds»). E la frustrazione per la questione ambientale la ritroviamo anche in Sagittarius A* («So wouldn't you take the day off, Mother Nature?»). Rapture si apre con una voce cyborg che ronza sotto una pioggia di chitarre e pone al centro la costante paura per il futuro («You say this is up, I'm already dead»).
Il disco si chiude con Eventually, Darling, mix di batteria dal vivo ed elettronica. Scritta poco dopo aver pubblicato il primo album e parla dei cambiamenti che stavano accadendo velocemente nella sua vita e della costante sensazione di perdita che si stavano portando dietro.
I don't mean to be shallow, I'm just movin' on
But it was nice to meet you
For love is but a fleeting friend
We'll end up both alone, oh, we know
How easy it is to pretend
Sono rimasta folgorata da Declan McKenna in maniera piuttosto casuale. Un paio di anni fa, guardando svogliatamente video su YouTube mi sono imbattuta in una sua esibizione alla BBC Live Lounge in cui insieme alla sua band coverizzava Malibù di Miley Cyrus (la canzone estiva per eccellenza, non accetto pareri contrastanti). Quattro adolescenti con lo smalto sulle unghie e i glitter sul viso che parevano arrivati sul palco trafelati dopo essere usciti da scuola. Quel video mi ha scaldato il cuore e da lì in poi il mio amore per la sua musica non ha fatto altro che crescere. E avevo grandi aspettative per il suo secondo album, specie dopo la pubblicazione di The Key to Life on Earth, un brano che reputo fortissimo e che è stato tra i miei ascolti più frequenti nel 2020.
Devo ammettere, però, che una volta che Zeros è finalmente uscito sono rimasta un po' con l'amaro in bocca. Non fraintendetemi, non si tratta di certo di un disco da buttare. Si tratta di uno di quei lavori che potremmo sommariamente definire carino e piacevole, ma nel complesso risulta piuttosto piatto e scivola via senza lasciare grandi tracce dietro di sé. C'è da dire che sulla stampa internazionale questo disco è stato lodato praticamente ovunque, quindi forse sono io che non l'ho capito. Abbastanza probabile, visto che i miei gusti personali in fatto di sound vanno da tutt'altra parte.
Ora aspetto solo di scoprire cosa ci riserverà Declan in futuro. D'altronde ha solo 21 anni e, sono sicura, sentiremo parlare di lui ancora a lungo.