Il Simulation Theory World Tour è finalmente sbarcato nella Penisola! Ad inaugurare le loro tre date italiane ci ha pensato lo Stadio San Siro di Milano, che ha ospitato per due sere consecutive (venerdì e sabato, 12 e 13 luglio) il trio del Devon composto da Matthew Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme.
Se dovessimo citare l'ultima cavalcata dei Muse negli stadi italiani dovremmo nominare il The 2nd Law Tour del 2013, quando la band stupì tutti gli spettatori con uno show che sicuramente in pochissimi hanno dimenticato. C'era fuoco, c'era una lampadina - mongolfiera gigante che sorvolava il parterre, c'era Charlie, un grande robot che passeggiava per lo stadio salutando tutti i fan. Anche se non avete partecipato a quel tour, avrete capito che il gruppo inglese già nel 2013 rimaneva insuperabile per quanto riguarda gli effetti scenici. Sarà stato anche il Simulation Theory Tour così immenso e memorabile? La risposta è sì, anche se questa volta hanno optato per soluzioni molto diverse. Innanzitutto occorre ricordare che Simulation Theory, l'album pubblicato a fine 2018, tratta di tematiche molto chiare e mirate. Questi temi, legati al sopravvento della realtà virtuale e alla memoria dello stile anni '80, sono emersi molto durante lo show, grazie alle scenografie, alle coreografie e ai costumi e oggetti indossati dai membri sul palco.
Ad aprire la setlist ci ha pensato uno dei brani migliori dell'ultimo disco: Algorithm, successivamente riproposta verso la fine del live in una chiave più elettronica. Durante l'esecuzione il frontman si è diretto verso il centro del palco, dove era posizionato uno di quei vecchi giochi cabinati che tanto andavano di moda nei locali degli anni '80 e soprattutto dove due ballerini indossavano degli enormi e bellissimi esoscheletri. La passerella che ha percorso Matthew era occupata da dei ballerini che indossavano dei visori per la realtà aumentata e che erano armati di lunghi bastoni led che hanno usato durante tutta l'esecuzione del pezzo.
La scenografia che più ha colpito il pubblico è stata quella di Murph, un gigantesco robot gonfiabile che ha occupato tutto il palco durante l'esecuzione dei medley. Vi avevamo già parlato dei medley in occasione del concerto alla Royal Albert Hall di Londra lo scorso dicembre, cioè quando i Muse li avevano proposti al loro pubblico per la prima volta. Durante il Simulation Thoery tour, però, la band li ha eseguiti in una versione più ridotta, togliendo alcuni pezzi (direi purtroppo). In ogni caso i medley rimangono la parte più forte dello show, sia perché grazie alla varietà delle canzoni il pubblico è riuscito a scatenarsi di più su quelle note, sia perché grazie a questa scelta i fan più nostalgici sono riusciti ad ascoltare delle note più rare tratte dai loro vecchi dischi (come New Born e Assassin). Alla setlist non sono mancate le solite pietre miliari della band, come Madness, Uprising, Hysteria, Time Is Running Out, accompagnate da altri brani tratti dal loro ultimo lavoro come Dig Down (eseguita in chiave gospel), Thought Contagion, Pressure, Propaganda e Break It To Me. Inoltre, nella scaletta di venerdì i Muse hanno stupito i fan suonando la rara Bliss, un brano appartenente al capolavoro del 2001 Origin of Symmetry.
A differenza del 2013, dove i Muse letteralmente avevano infuocato gli stadi con le loro scenografie, il trio a questo giro ha deciso di farlo in maniera figurata: il fuoco era di energia, passione, originalità e soprattutto di immensità. Potrà non piacervi come si sono evoluti nel corso degli anni, potrete non apprezzare le loro scelte e non essere d'accordo con quello che Matt scrive nei propri testi, ma una cosa è certa: i Muse dal punto di vista live rimangono insuperabili e le date milanesi ne sono state una chiara dimostrazione.
Se vi siete persi le due date milanesi non disperate, perché il trio del Devon si esibirà allo Stadio Olimpico di Roma il 20 luglio. Ma affrettatevi, i biglietti cominciano a scarseggiare.
Le foto che seguono sono state scattate da un'emozionatissima e bravissima Maria Laura Arturi durante la serata di sabato. Godetevele!