Il pubblico italiano aveva avuto la fortuna di poterla vedere già dal vivo qualche mese fa in quel festival figo che è La Prima Estate. Adesso l'astro nascente dell'indie pop mondiale beabadoobee, ha fatto tappa a Milano per la sua prima data da headliner in Italia.
Il parterre dei Magazzini Generali brulica di ragazzi e ragazze vestiti come la propria icona: un qualcosa di ricorrente ad ogni concerto di ogni nuovo (o vecchio) fenomeno pop che si rispetti: di recente mi era capitato da ROSALÍA e Rina Sawayama, ad esempio.
Alle 21 spaccate beabadoobee sale sul palco fra le urla estasiate della folla. Per l'occasione è accompagnata solamente da un chitarrista, per un set acustico molto minimal. Davanti a lei soltanto un leggìo (verosimilmente con le frasi in italiano che dirà fra una canzone e l'altra) e di fianco un vaso di mimose in occasione della Giornata internazionale della Donna.
Si parte con 10:36, pezzo tratto dall'ultimo acclamato album Beatopia, e accolto subito da una grande ovazione da parte dei presenti. La cantautrice anglo-filippina ringrazia, e ricorda a tutti che le donne dovrebbero essere festeggiate e apprezzate ogni giorno e non solo durante una giornata prestabilita all'anno.
Si continua con il suo singolo del 2019 She Plays Bass. L'atmosfera è intima, delicata, partecipe. Come durante If You Want To, quando parte spontaneamente una fiaccolata con i flash dei telefoni tenuti in alto.
Certo, dispiace un po' che non ci sia la band al completo e che sia solamente un set acustico (d'altronde l'intero tour europeo è impostato così), ma ciononostante si percepisce il talento di beabadoobee. Ciò che fa un po' storcere il naso è la durata: un'ora scarsa di set è abbastanza pochino. D'altro canto però il pubblico non sembra esserci rimasto male più di tanto: assistere a un concerto di una potenziale futura popstar, in un contesto cosi intimo, è pur sempre un evento speciale.
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