15 novembre 2023

Il live di Bugo a Milano è la Bellezza dell’imprevedibilità

Esci dal live di Bugo all’Arci Bellezza di Milano completamente frastornato. E ti ricordi subito della bellezza (no pun intended) dell’imprevedibilità che solo alcuni concerti riescono ad avere. Il 10 novembre è successo di tutto: impianti audio che saltano, una scaletta che sul finale viene accantonata per dare spazio a tutte le richieste urlate dai fan, cori da stadio e un pubblico che è stato veramente una meraviglia.

In Italia, specialmente quando si tratta di live, abbiamo da diversi anni un problema di comunicazione, frutto di una corsa di promoter e artisti che devono mostrare ad ogni costo di avercelo più grande dei propri rivali. E quindi ecco l’ossessione di dover dichiarare sold-out anche concerti che magari hanno centinaia, se non migliaia di posti dedicati agli accrediti. Giusto per fare numero. Perchè vi sto dicendo tutto questo? Semplice: perchè in questa rincorsa ai numeri del pubblico, si è perso l’accento sulla qualità dello stesso. Non so se la data di Bugo sia andata sold-out (ad occhio poteva esserlo benissimo). Quello che so per certo è che un pubblico così era da tempo che non lo vedevo. Prima ancora che Bugo salisse sul palco, la gente intonava cori, cantava, ballava. Poco dopo, sulle note di Rock and Roll prima e Il Sintetizzatore dopo si è completamente lasciata andare.

Parlandoci qualche tempo fa per un’intervista (che potete leggere qui) lo stesso Bugo mi aveva detto che il suo disco in uscita e relativo tour volevano essere una sberla, un modo per far capire a tutti che a 50 anni sapeva dire la sua. Una scarica di rock’n’roll. Dopo il suo live al Bellezza, posso dire che ha mantenuto la promessa.

Lo vedi sul palco e capisci che non era una frase di un artista in crisi di mezza età, ma una cosa seria. Accompagnato dalla sua band, con una grande bandiera della Juventus a coprire il suo amplificatore (fratelli Gallagher, anyone?) ha fatto divertire e ballare tutti. Almeno fino a quando, nel mezzo della serata, l’impianto della venue non è completamente saltato in aria. Per quanto sia un episodio grave, Bugo l’ha presa con filosofia e, dopo che tutto è stato risolto dal fonico, la band è tornata sul palco per riprendere da dove era stata interrotta.

Durante la serata c’è stato veramente spazio per tutto: dai classici di repertorio come Io Mi Rompo I Coglioni, E invece sì e Sabato Mattina, alla più recente Un Bambino. Prima dell’encore, Bugo rimane solo sul palco, imbraccia un’acustica e un’armonica con la gente che gli chiede urlando i titoli delle canzoni da suonare. Lui accontenta tutti, anche quando magari non si ricorda bene interi versi come con Deserto, con il pubblico che comunque canta anche per lui. Scene spontanee e bellissime che ormai si sono perse nella maggior parte dei live, dove ogni scaletta e ogni movimento vengono programmati e rispettati al millimetro. Chiusa questa parentesi acustica, la band torna sul palco per gli ultimi tre pezzi: Ggeell, Bollicine e Rock and Roll.

Mi guardo intorno, tutti sembrano felici: e questo è un fatto che nessun numero potrà mai comunicare.

 

Qui sotto trovate gli scatti della serata della nostra Maria Laura Arturi.