"Per favore, siate qui e ora, nel presente e godetevi il momento. Perchè questo esatto momento è unico e non si ripeterà".
È con questa riflessione/invito a non passare il concerto attaccati al cellulare che i Placebo lanciano il loro primo messaggio a un Forum di Assago più che gremito. Un intero messaggio proiettato sui mega schermi del palco, accolto dalla folla con scroscianti applausi. Poco prima si erano esibiti i più che convincenti DEADLETTER, parte di quella scena post-punk made in UK che sta conquistando il mondo.
Sono passate da poco le nove e finalmente inizia lo show. Il mega schermo-sipario si alza e i Placebo attaccano con Forever Chemicals. Molti dei presenti che poco prima avevano applaudito l'appello della band a non filmare il concerto, ovviamente sono già con i cellulari al cielo. Ma che ci vuoi fare, è un mondo ipocrita quello in cui viviamo. Eppure, va sottolineato, nel parterre e anche sugli spalti per il resto del concerto, i cellulari rimarranno nelle tasche per un bel po' e fa un certo effetto: sembra di essere tornati a un concerto di una quindicina di anni fa.
Come è naturale che sia gli occhi di tutti sono calamitati da Brian Molko e Stefan Olsdal, chiaramente in primo piano, rispetto alla schiera di turnisti alle loro spalle. La scenografia è bellissima: elegante, ma allo stesso tempo di forte impatto. Un mosaico di 5 mega schermi che si ricompongo, si alzano e abbassano durante tutto il concerto: i visual seguono lo stile dell'ultimo disco della band Never Let Me Go. E in generale è proprio questo il grande protagonista della serata: sono ben 11 i brani tratti da questo album che la band suonerà durante il concerto. Beautiful James, Sorrounded by Spies e Happy Birthday in The Sky sono sicuramente fra i più apprezzati, come è abbastanza scontato che sia. La setlist è tiratissima: un brano dopo l'altro, senza pause, se non per un breve momento dove Olsdal prende il microfono e urla un saluto in italiano.
Lo spazio ai dischi precedenti purtroppo è ridotto di molto, ma d'altronde è inevitabile, data la scelta di Molko e socio di focalizzarsi sull'ultimissima fatica discografica. Mancano alla chiamata diversi cavalli di battaglia come Special K, Every You Every Me, Meds, Pure Morning. Ma questo non è necessariamente un male: sono troppe le band là fuori che rimangono schiave dei loro pezzi più famosi. I Placebo dimostrano di poterne anche fare a meno.
C'è comunque tempo per le altrettanto immancabili Song to Say Goodbye, Too Many Friends, For What It's Worth, Infra-red e soprattutto The Bitter End. Siamo ormai alla fine della serata, e l'encore regala ai presenti Fix Yourself e due cover: Shout dei Tears For Fears e il grande classico Running Up That Hill (A Deal With God) di Kate Bush.
Molko si prende il centro della scena, fa un inchino e saluta. Per una serata è riuscito a fare vivere il presente a migliaia di persone.
Di seguito qualche bello scatto del live da parte di Maria Laura Arturi: