03 marzo 2025

Coca Puma dal vivo è un fulmine a ciel sereno: le foto del concerto al Monk

Breve, impattante, fulmineo. Così è stato l'esordio su disco di Coca Puma con Panorama Olivia (che avevamo segnalato fra i migliori album italiani del 2024), così è stato anche il suo live al Monk di Roma. Un concerto di poco più di un'ora, costruito su basi elettroniche che sperimentano e viaggiano tra il soul e la produzione elettro-pop più spinta.

Il gruppo, oltre a lei, il suo caratteristico cappello a falde larghissime e la fidata tastiera Nord Stage, ha visto salire sul palco una batteria (anche elettronica), un basso, una chitarra e, da metà concerto, delle percussioni. Una formazione di per sé abbastanza classica che però gioca sul drum'n'bass, sulla sperimentazione con atmosfere shoegaze ma sempre e ostinatamente limitate e brevi. Coca Puma è tagliente, elettrizza. Non è fatta per il lungo termine.

Coca Puma concerto monk roma
Coca Puma in concerto al Monk, Roma | Credits: Liliana Ricci

Ieri, visibilmente emozionata, non aveva nella voce il suo piatto forte ma la possiamo giustificare. Alcuni passaggi vocali, infatti, erano poco chiari ma comunque in sintonia con il resto del gruppo, sintomo che il lavoro dal vivo è a buon punto ma deve ancora essere portato a compimento in modo definito. I live sono iniziati a novembre scorso, la scaletta ha subito variazioni e ieri abbiamo avuto un assaggio anche di due nuovi pezzi inediti, di cui uno scritto, dice, "quando ero molto arrabbiata". E allora via a note sghembe, casse storte e broken beat che spezzano il ritmo, per poi recuperarlo giusto qualche nota dopo.

Con Costanza Puma non ci si può annoiare. Non ci penso è già una hit senza tempo per il genere, così come accolta da un boato è stata Quasi a Casa, tratta dalla colonna sonora dell'omonimo film di Carolina Pavone che è anche salita sul palco a ballare, invitata proprio dall'artista romana. In chiusura, anche un inedito scritto per un film di Jane Birkin che quest'ultima ha rifiutato: in quel frangente è venuta a galla definitivamente tutta la potenza delle variazioni armoniche.

Coca puma dal vivo
Coca Puma in concerto al Monk, Roma | Credits: Liliana Ricci

Coca Puma è una dolce ribelle, che sa tenere il palco, che non aspetta troppo per lanciare messaggi e fendenti musicali. Sembra come dire: "Se ho un'ora a disposizione, che almeno sia suonata a mille senza pause o interruzioni". È per questo che è un fulmine a ciel sereno, perché quando sembra che il concerto sia appena decollato, in realtà, è già finito e lascia un po' quel senso di incompiutezza per le poche tracce, alla fine, che sono state suonate.

È anche vero che l'album all'attivo sia uno solo ma sarebbe stato bello vederla cimentarsi in una session a ruota libera con il resto del gruppo: con un talento del genere sicuramente non avrebbero sfigurato. Per tutto questo, comunque, c'è tempo: il panorama di Costanza l'abbiamo soltanto lambito da lontano, adesso tocca a lei mettere il focus su ciò che vorrà rappresentare per la musica italiana nel prossimo futuro. Le premesse per fare molto e bene ci sono tutte e ieri al Monk, nella serie di concerti presto che stiamo amando alla follia, lo ha dimostrato ampiamente.