Maria Vittoria: Nick Cave & The Bad Seeds @Cavea Auditorium Parco della Musica, Roma
Quando capita di vedere Nostro Signore Nick Cave in un anfiteatro futuristico da meno di 4000 posti? La risposta è mai, oppure può capitare una volta nella vita per un evento unico nel suo genere che costa sicuramente molto caro. Quando ho visto che Nick Cave avrebbe fatto tappa in Italia per presentare Ghosteen con ben due concerti, uno a Milano e uno a Roma, non ho esitato un secondo a fare la mia scelta: nonostante abiti a Milano e ci metta solo mezz'ora ad andare al Forum, sarei andata a Roma a incontrare Nick Cave, alla Cavea dell'Auditorium Parco Della Musica, un luogo intimo, raccolto, che permette di essere più vicino al cantante, che, a quanto si dice, mette in piedi delle vere e proprie messe laiche, tanto spirituale e profonda è l'esperienza del concerto. Il luogo è idilliaco per ascoltare quelle note maliconiche, intrise di emozioni, e quella voce unica e inimitabile, così quando mi è arrivata la mail di Spotify che mi premiava delle ore passate ad ascoltarlo con il pre-sale ho comprato immediatamente due bigietti.
Mi immaginavo già la scena, in piedi, tra la folla, i pini marittimi, così caratteristici di Roma, sullo sfondo, il concerto che inizia al tramonto, con il cielo che vira tra l'arancione e il rosa e le cicale in sottofondo a scandire il tempo, mentre Cave si muove sinuoso con il suo completo nero sul palco in un religioso silezioso d'estasi e reverenza, e poi la gola che si stringe e le lacrime a pelo d'occhio per il groviglio di sentimenti che riescono a suscitarmi alcune sue canzoni, quel potere che poche cose oltre alla musica hanno. Un'esperienza trascendentale. Le mie aspettative altissime però si sono frantumate sotto il nuovo calendario con tutte le date del tour posticipate al 2021 e con quella di Roma spostata al Palazzo Dello Sport il 31 maggio. Ed è da allora che la mia testa continua a pensare un gigantesco SIGH. Sarebbe stato bellissimo, ne sono sicura.
Federica: Big Thief @Circolo Magnolia, Milano
C'è una frase che chi mi conosce un minimo, mi avrà sicuramente sentito ripetere negli ultimi mesi ed è: «da quando hanno annullato il concerto dei Big Thief ha iniziato ad andare tutto allo scatafascio». Come forse saprete, quello della band americana previsto per il 23 febbraio al Circolo Magnolia non è stato solo uno della serie infinita di live ufficialmente annullati/posticipati a causa covid-19. Ebbene sì: è stato il primo, almeno in Italia.
Quella domenica me la ricordo come se fosse ieri, probabilmente non me la scorderò mai, non solo perché ha dato il via al più lungo periodo della mia vita trascorso senza concerti. Soprattutto perché in quei giorni non ci rendevamo ancora conto di ciò che stava succedendo e a cosa saremmo andati incontro dopo un paio di settimane. Ci sembrava ancora tutto nebuloso, lontano da noi. Io stessa ammetto di aver pensato che fosse una decisione un tantino esagerata, considerando che la band la sera prima aveva tranquillamente suonato a Bologna e a poi proseguito con il tour europeo. A posteriori è stata senza ombra di dubbio la scelta più saggia e responsabile, eppure se ci ripenso mi fa ancora male il cuore. Negli ultimi anni, infatti, i Big Thief sono diventati a tutti gli effetti la mia band preferita. Lo scorso giugno ho avuto la fortuna di assistere al loro live al Beaches Brew di Marina di Ravenna, andato in scena al tramonto in una cornice a dir poco magica, a pochi passi dal mare e con il cielo rosa sullo sfondo. E' stato senza ombra di dubbio il mio live preferito del 2019, forse uno dei miei preferiti di sempre e se solo ci ripenso mi commuovo.
La cosa che mi mette più tristezza è che in questo caso si tratta di un concerto annullato e non riprogrammato, quindi non si sa quando rivedremo il quartetto nel nostro paese. Non mi resta che sperare che una nuova data venga annunciata il più presto possibile.
Silvia: IDLES @Parklife Festival, Padova
Le date uniche in Italia mi mettono ansia dal giorno del loro annuncio, soprattutto se si viene da lontano e si cerca di risparmiare ogni centesimo. Ogni tanto penso a come sarebbe stato il viaggio verso Padova. In treno e in solitaria, senza dubbio, perché è difficile incontrare qualche fan degli IDLES per strada. Il loro punk è lontano da ciò che comunemente chiamiamo mainstream: urlato, rozzo, graffiato sulle corde. E credo che quel “rumore” sia la base giusta per i loro testi che parlano di immigrazione, patologie psichiatriche, lotta al machismo. Come si può raccontare di discriminazioni con una voce soave? La rivoluzione non si fa sorseggiando tè, i cinque musicisti inglesi lo sanno bene.
La mia mente ritorna al Parco della Musica che non ospiterà l’edizione del 2020 del Parklife festival. Sarei arrivata con una manciata di biglietti di coincidenze e di musei, con la prenotazione di un letto in un ostello, forse con il pass della stampa e con una fotocamera usa e getta piena di foto del Prato della Valle. Pronta ai poghi, avrei assistito all’ennesima tappa del lunghissimo tour di Joy as an Act of Resistance., uscito due anni fa. Avrei riascoltato il poderoso intro di Colossus, visto i chitarristi surfare a turno tra la folla, saltato sulle note di Mr. Motivator, il nuovo singolo della band e colonna sonora della nostra quarantena. Qualche spettatore sarebbe salito sul palco e si sarebbe cimentato nel suonare le loro richieste. Forse, come a novembre del 2018 al Magnolia di Milano, qualcuno avrebbe perso sulla pista una scarpa e mi avrebbe chiesto «Have you seen a shoe?» disperato.
Giada: The Killers @Ippodromo SNAI, Milano
Ogni volta che qualcuno mi chiede la mia top five di concerti a cui ho assistito, sicuramente il live dei Killers non può mancare. Era l'estate del 2018 quando la band americana capitanata da Brandon Flowers si fece viva per l'ultima volta nella nostra penisola, in occasione della promozione del loro ultimo disco Wonderful Wonderful.
Il Coronavirus ha distrutto le previsioni e i progetti di molti artisti, Killers compresi. L'uscita del loro nuovo disco, Imploding the Mirage, infatti, era prevista per il 27 maggio ma l'emergenza sanitaria mondiale ha costretto la band a rimandare (a non si sa ancora quando) l'uscita dell'album. Per fortuna un assaggio del disco ce lo hanno lasciato lo scorso marzo, con la pubblicazione del singolo Caution che gode della partecipazione del chitarrista Lindsey Buckingham dei Fleetwood Mac.
Tornando ai concerti: l'Imploding the Mirage Tour 2020 doveva fare tappa in Italia il 12 luglio, in occasione del Milano Summer Festival all'Ippodromo Snai di San Siro. Nella line-up erano previsti altri grandi artisti, come Thom Yorke, Post Malone e i Green Day. Mentre nelle ultime settimane abbiamo letto principalmente di conferme per le edizioni del 2021, dei Killers ed in generale dell'Idays non c'è notizia. C'è da dire però che la presenza dei Killers è stata confermata in alcune realtà nel resto d'Europa, come per esempio nell'edizione 2021 dell'INmusic Festival a Zagabria, in Croazia. Incrociamo le dita nella speranza che tornino a trovarci a Milano, ma se non verranno confermati direi che la Croazia non è poi così lontana!
Marzia: LIBERATO @Mediolanum Forum, Milano
Vivo all'estero e sono ben poche le occasioni per le quali rientro in italia. Il concerto di Liberato è una di queste. Aspettavo con ansia la serata clubbing del napoletano senza volto per scatenarmi sul beat dei suoi pezzi nuovi e farmi trasportare dall'atmosfera di uno show di musica e luci, di bassi e videoproiezioni. Invece sono rimasta bloccata nel paesino spagnolo dove vivo e ho dovuto accontentarmi di ballare l'ultimo album di Libe sparato nelle cuffie, sulla terrazza, in pigiama, con gli occhi chiusi e una birra in mano, immaginandomi il palco davanti e la folla intorno.
Jacopo: Tycho @Fabrique, Milano
A fine febbraio non eravamo ancora coscienti della vera portata dell'emergenza sanitaria che si stava aprendo in quei giorni, di conseguenza ho sperato ingenuamente non annullassero questo concerto. Poi a malincuore, ma giustamente, non si è svolto. Tycho, progetto di Scott Hansen, ha rilasciato il suo ultimo album "Weather" il 12 di luglio, e nel tour aveva due date programmate in Italia, il 27 febbraio a Milano ed il 28 a Bologna. Tycho era sicuramente un concerto fuori dai miei canoni più abituali, un artista che fonde IDM, ambient, downtempo e chillwave a delle grafiche che sembrano uscire da un sogno (lui stesso è un graphic designer sotto lo pseudonimo ISO50). Nei live viene accompagnato da una band, creando un'esperienza sensoriale trascinante, quasi ipnotica, con esperienze che oserei definire sinestetiche. Nella speranza che torni in suolo italico in un futuro non troppo lontano, posso solo cercare di immaginare l'esperienza, oppure leggere cronache di chi ha vissuto ciò.
Maria Laura: Thom Yorke @Ippodromo SNAI, Milano
Ho poche certezze nella vita, e una di queste era il fatto che il 9 luglio avrei visto per la prima Thom Yorke con il suo progetto live Tomorrow's Modern Boxes... O almeno questo era quello che credevo, fino a qualche mese fa.
Finora ho avuto modo di vedere solo i Radiohead dal vivo e questa mi sembrava l'occasione perfetta per rimediare: il trio composto da Yorke, il produttore Nigel Godrich e il visual artist Tarik Barri si sarebbe esibito quest'estate al Milano Summer Festival, portando in scena un mix di brani tratti dai vari progetti solisti di Thom. Chi mi conosce sa quanto ero impaziente di sentire dal vivo Anima, album complesso ed enigmatico che mi ha conquistata fin dal primo ascolto e che ascolto tutt'ora in loop. Avevo già iniziato il conto alla rovescia, fantasticando sulla possibile setlist per la data milanese, ma purtroppo il Coronavirus ha rovinato i miei piani e per assistere al loro live l'attesa è ancora lunga.
La data, fortunatamente, è stata riprogrammata con un cambio location e si terrà l'8 luglio 2021 al Lorenzini District. Non mi resta che aspettare e incrociare le dita, sperando di poterli vedere (e possibilmente fotografare) nel 2021.
Jess: My Chemical Romance @Bologna Sonic Park, Bologna
Lo scioglimento dei My Chemical Romance resterà sempre tra i momenti più traumatici della mia adolescenza. Dopo gli anni passati a urlare a squarciagola Welcome to the black parade, SING e Teenagers (anche se la mia preferita è sempre stata Mama), non aspettavo altro che un segno che mi facesse sperare in un loro ritorno; siccome credo, poi, di non essere mai uscita dalla fase emo della mia esistenza, la speranza non ha mai vacillato nemmeno per un secondo e, nonostante i vent'anni suonati, avevo esperienze sufficienti per sapere che, prima o poi, tutte le band si riuniscono, anche se solo per poche occasioni (fratelli Gallagher, dico a voi). Fortuna ha voluto che la band abbia deciso di riunirsi per un tour mondiale che li avrebbe portati in Italia il prossimo 4 luglio. Avrebbe, appunto ...
Non mi è capitato spesso di allontanarmi molto da Milano, dove vivo, se non per occasioni molto speciali (parliamo di Rolling Stones, AC/DC e Guns N' Roses) ma per il ritorno della band avrei sicuramente fatto un'eccezione. Il fato deve avermi assistito anche in questo caso, perchè dopo l'acquisto del biglietto, avvenuto in tempi record prima che il concerto registrasse il sold out, ho pensato di rimandare a data da destinarsi la prenotazione di viaggio ed alloggio. Ora, senza troppe preoccupazioni per rimborsi, voucher e cancellazioni, non mi resta che attendere il 4 luglio del 2021 per vedere dal vivo Gerard Way, Frank Iero e compagni.
Andrea: Beck @Tener-a-mente Festival, Anfiteatro del Vittoriale (BS)
Doveva essere il grande ritorno di Beck in Italia dopo ben 15 anni di assenza dalla nostra Penisola. Un’assenza che è destinata a protrarsi di un altro anno, sempre che le 3 date (rispettivamente a Roma, Lucca e Gardone Riviera) vengano riprogrammate per il 2021 o che il Coronavirus non colpisca ancor più duramente nei prossimi mesi. Per fortuna avevo avuto l’occasione di sentirlo dal vivo in occasione di un concerto memorabile come quello tenuto assieme agli Strokes ad Hyde Park nel 2015. Tuttavia, l’astinenza da live dell’artista californiano era tale che mi avrebbe portato ad acquistare un biglietto anche se avesse annunciato di esibirsi in una discarica brianzola. Potete quindi immaginare quanto fossi estasiato nell’aver la possibilità di rompere questo digiuno in una location idilliaca come quella del Vittoriale degli Italiani: un anfiteatro che ti permette sia di stare veramente a stretto contatto con l’artista, sia di godere di una vista paradisiaca sul Lago di Garda.
Non ci rimane che sperare nella prossima estate, per sentire dopo quasi due decenni canzoni di album mai suonati qui: da The Information a Hyperspace c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Alessia: Harry Styles @O2, Londra (UK)
Quasi si parla di organizzarsi in anticipo per i concerti grossi, vado sempre in panico. Preferisco i concerti un po' più piccolini, quelli a cui posso decidere se andare o meno ad una settimana di distanza, non un anno prima. Per questo motivo, non avevo molti programmi per il 2020, ma ce n'era uno a cui tenevo con tutto il cuore: sto parlando del concerto di Harry Styles all'O2 di Londra, città in cui vivo attualmente. L'artista inglese aveva catturato la mia attenzione già del debut album nel 2017, ma dopo l'uscita dei primi singoli di Fine Line Styles mi ha letteralmente conquistata ed ero proprio curiosa di vederlo dal vivo il 23 aprile 2020.
Già mi immaginavo la bellissima serata primaverile insieme alla mia migliore amica e a Federica di Noisyroad a cantare e ballare non stop circondate dal calore del pubblico dell'O2, per poi continuare la festa in un pub a commentare gli outfit di Harry e i momenti salienti del concerto. Purtroppo quella che sembrava una situazione distante è diventata la brutale realtà con cui dovremo fare i conti ancora per un bel po'. Alla fine il concerto è stato saggiamente posticipato a marzo dell'anno prossimo, quindi non mi resta che assaporare l'immagine mentale di quella serata e sperare di poterla viverla al più presto.