27 novembre 2020

13 canzoni (per lo più tristi) che parlano di amicizia

«Chi trova un amico, trova un tesoro».

Effettivamente non c'è nulla di più vero, ma spesso ce ne si rende conto soltanto davanti all'ennesima amicizia che osserviamo sgretolarsi nel tempo, fino ad assisterne l'esplosione finale, quasi fosse uno spettacolo pirotecnico. Ci troviamo quindi impreparati, dei veri e propri “analfabeti emotivi”  – come ci appellerebbe Galimberti –, incapaci di decifrare e mettere a bada i sentimenti che proviamo in quel momento e che nessuno effettivamente ci ha mai spiegato come gestire.

I media ci propinano da sempre storie sull'amore romantico in tutte le sue sfaccettature, da quelle a lieto fine a quelle più tragiche.C'è però una forma d'amore che, in quanto non romantico, non è stata approfondita altrettanto bene, che è per l'appunto quella dei legami tra amici. In quanti film vediamo due persone prima vicinissime non salutarsi nemmeno più per la strada? Quanti sono effettivamente i romanzi che descrivono la sensazione di abbandono e di solitudine dopo che l'amico presente da sempre nella tua vita ha improvvisamente deciso di uscirne? Spoiler, ben pochi. L'happy ending in questo genere di storie ha sempre avuto più mordente: l'amico è la "famiglia che uno si sceglie", la casa in cui tornare dopo una delusione d'amore. Nei media, all'amicizia non è permesso di morire.

Anche la musica non è esente da questo evidente bias, ecco perché noi, staff di noisyroad, ci siamo dati da fare per raccogliere una serie di brani che in un modo o nell'altro analizzano il tema dell'amicizia (vi avvisiamo, la maggior parte potrebbero essere un po' tristi).

E nell'eventualità doveste perdere un amico, trovate la nostra selezione di brani.

 

 

 

 

Martina: The Dandy Warhols - We Used To Be Friends 

Per ironia della sorte, la persona che mi ha fatto conoscere gli autori di We Used To Be Friends non mi rivolge la parola da qualche anno. Gli headbanging insieme a ritmo di musica sono un ricordo lontano (ed anche abbastanza amaro). Avere il cuore spezzato è doloroso, certo, ma lo è anche non riuscire più ad ascoltare determinati brani a causa di un'amicizia sfiorita. Di motivi che portano amici, anche stretti, ad allontanarsi ce ne sono un sacco. Uno dei più comuni è l'incomprensione.

It's something I said, or someone I know
Or you called me up, maybe I wasn't home

Può capitare di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, di essere nel torto e non volerlo ammettere, di aver fallito nel comunicare qualcosa. Non sempre uno dei due amici riesce a fare un passo indietro, per cui anche l'amicizia più idilliaca del mondo può raffreddarsi fino a scomparire. Se ne parla troppo poco, sebbene sia un processo all'ordine del giorno per chiunque. Questa canzone ne parla in maniera leggera, sì, ma anche brutale. E' un buon modo per affrontare la situazione: guardare in faccia la realtà, senza prenderla troppo sul serio.

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MV: Palma Violets - Best Of Friends

I wanna be your best friend
I don't want you to be my girl

Tasto dolente: la friend zone. É successo almeno una volta a tutti di sentirsi dire le fatidiche parole: «Guarda forse è meglio se rimaniamo amici». Può succedere dopo un breve periodo di frequentazione, dopo una nottata di passione, dopo una dichiarazione romantica, non scocca la scintilla o non ci si vuole impegnare troppo, e c'è ben poco da fare. Solitamente si aprono due strane: l'altra persona scompare totalmente dalla tua vita e si dà al ghosting oppure si instaura un bel rapporto d'amicizia. Sicuramente strada non semplice, che richiede il proprio tempo e un discreto carico di maturità, ma in casi di conoscenze di lungo corso, vale veramente la pena buttare tutto all'aria per un colpo di testa?

Best Of Friends dei Palma Violets parla proprio di questo di un ragazzo che non vuole impegnarsi e che preferisce una semplice amicizia con Alaina e Wendy, le due protagoniste del brano, che volendo possono portare a ragionare anche sulla tanto chiacchierata amicizia tra uomo e donna. É veramente possibile? Signore e signori sì ed è una delle migliori cose che possano capitarvi nella vita.

Musicalemente, il brano contiene una manciata di riff di chitarra sporchi e primordiali, un ritornello scatenato e caciarone per una band di vecchi amici che tra il 2012 e il 2013 ha incendiato la nuova scena indie londinese, meritandosi anche le lodi dell'NME che incoronò proprio Best Of Friends miglior brano dell'anno. Peccato siano durati troppo poco e si siano sciolti per scazzi ancora poco chiari. Il singolone guadagna punti bonus al di là del fatto che sia una delle mie canzoni preferite anche per il fatto che la passione per la band è stata condivisa con una delle mie più vecchie e care amiche.

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MV: Alfie Templeman - My Best Friend

Per chi non lo conoscesse, Alfie Templeman, classe 2003 (sì, ci sentiamo improvvisamente tutti terribilmente vecchi) è una delle promesse dell'indie pop britannico, a soli 17 anni e sul palco da quando ne ha 13, di singolo in singolo continua a sfornare pezzi accattivanti, con accenni di funk alla Saint Motel, spizzichi di tastiere vintage qui e lì, beat pop perfetti per un house party. La canzone in questione è la seconda estratta dal suo nuovo EP Happiness in Liquid Form e onestamente non parla direttamente di amicizia come la si intende normalmente, bensì il groove trascinante del pezzo cela un rapporto più intimo, più labile e ostico, quello con il proprio benessere psicologico. Stati come depressione e ansia possono essere così persistenti da diventare una presenza costante nelle nostre vite (I like being sad / It's the bestest friend I've ever had / Oh, it's the only one that's always there / And it's the only one that seems to care).  Il cantante commenta in questo la canzone: «It’s about depression and sadness being the only thing that really sticks around and lurks behind everything you do. It’s as if these feelings are the closest thing to you, like your best friend».

Altro motivo per cui questa canzone è in questa lista è il fatto che Alfie non è l'unico artista nel brano ma in featuring compaiono i Coach Party, compatrioti e label mates (firmati dalla stessa etichetta discografica). Quella piccola parola "ft." che compare sempre più spesso nel mondo del pop e del rap racchiude una sorta di legame tra due artisti che si trovano a collaborare allo stesso pezzo e che in molti casi sono legati da una conoscenza avvenuta in precedenza, se non nei casi più fortunati da un'amicizia di lunga data.

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Federica: The 1975 - Guys

Guys è il brano perfetto per chiudere un disco. E infatti si posiziona in coda a Notes on A Conditional Form, il quarto album in studio della band inglese capitanata da Matty Healy, pubblicato lo scorso 22 maggio 2020. Si tratta di una dedica che Matty ha scritto per i propri compagni di band Adam Hann, George Daniel e Ross MacDonald («The moment that we started a band was the best thing that ever happened»); in una manciata di minuti e nella sua semplicità riesce a trasmettere il bene immenso che il frontman prova nei confronti dei tre ragazzi con cui condivide la vita e il palco da quasi vent'anni. Parla di amicizia, eppure è una delle canzoni d'amore più dolci, sincere e vere che ascolterete in questo periodo. Il verso finale è «You guys are the best thing that ever happened to me».
Vi sfido a non commuovervi.

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Federica: Glass Animals - Agnes

Come dichiarato Dave Bayley, leader dei Glass Animals, nonostante ci siano vari gradi di autobiografia e pezzi della sua vita in ogni canzone che scrive, solitamente quella parte viene sepolta e offuscata dalla finzione o mescolata con le vite di altre persone di cui ha sentito parlare in taxi o piuttosto che alle feste. Ma c'è una canzone che si distingue dalle altre e che sostiene essere la storia più veritiera, onesta e personale che abbia mai scritto. Si tratta di Agnes, la traccia conclusiva di How to Be a Human Being, il secondo album in studio della band, nonché uno dei loro brani più intimi e dolorosi. Si tratta di una toccante dedica a un amico del gruppo, che si è suicidato dopo aver combattuto a lungo con depressione e dipendenza da stupefacenti («this time you overdid the liquor, this time you pulled the fucking trigger») e descrive il momento in cui una persona raggiunge un punto così basso nella propria vita da desiderare soltanto che tutto si fermi. Sia il brano che il video parlano esplicitamente di salute mentale e di quanto troppo spesso sia vista come un argomento spaventoso e per questo da evitare, probabilmente perché è impossibile capire esattamente cosa sta attraversando chi soffre di una malattia mentale.

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Sara: Halleluja - HAIM

You were there to protect me like a shield
Long hair, running with me through the field
Everywhere, you've been with me all along

Hallelujah è una traccia molto personale per le sorelle Haim, specialmente per la minore, Alana. Infatti, nella terza strofa Alana prende la parola e racconta un momento buio della sua vita, la perdita in un incidente automobilistico della sua migliore amica, Sammi Kane Kraft. Alana ha detto che l’evento ha cambiato per sempre la sua vita e che da molto tempo voleva rendere tributo a Sammi, e questa canzone è un tributo al loro legame. La struttura semplice, fatta da arpeggi nostalgici, archi e le armonizzazioni delle sorelle donano un'atmosfera struggente ma allo stesso tempo speranzosa; come canta il trio losangelino, "everywhere, you've been with me all along", i ricordi di un'amicizia e di una persona così importanti non svaniranno mai, nonostante tutto.

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Federica: Graceland Too - Phoebe Bridgers

Graceland Too penultima traccia di Punisher, il secondo album di Phoebe Bridgers, è, a mio parere, il punto più alto del disco, nonché una delle sue migliori canzoni in assoluto. Accompagnata dalle voci delle sue Boygenius e da un delicato sottofondo di banjo e violino canta di una giovane donna che  cerca di rimettere in piedi la propria vita dopo aver toccato il fondo («no longer a danger to herself or others»). Non è poi così comune trovare canzoni che parlino di amicizia e ancora più raro è che ne parlino in maniera così sincera e cristallina. É un brano dolorosissimo che riesce a trasmettere un amore immenso e nel momento in cui si scopre che la donna a cui è dedicato è proprio la sua amica e collega Julien Baker, quel «whatever she wants, I would do anything»diventa ancora più speciale.
Questa è per me è il brano sull'amicizia per eccellenza, ma non solo: è anche una delle più belle, pure e intime canzoni d'amore mai scritte.

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Giovanni: Twenty One Pilots - Friend, Please

Da piccolo (forse troppo) avevo letto un libro che mi aveva colpito particolarmente: "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini. Spacciato dalla mia professoressa delle medie per un libro: "adolescenziale, leggero ma con una bella trama". Mai definizione fu più superficiale. Me lo sognai la notte. Il legame instaurato tra Amir e Hassan (i due protagonisti del libro) era un qualcosa di così viscerale che capii quale fosse il tassello importante che mancava nella mia vita: un'amicizia così pura. Così, terminato il libro, sono andato alla ricerca di quel particolare legame (che, con gli occhi di adesso, posso affermare sfiorasse addirittura il parossismo) che era però così costruito, così ideale e poco terreno da non riuscire a materializzarsi mai nella vita di tutti i giorni. La paura di essere lasciati da soli, di sentirsi abbandonati, di non trovare più nessuno che ti stia accanto ad ascoltare, è anche la chiave di lettura personale che ho trovato in Friend, Please dei Twenty One Pilots; il mio inno all'amicizia. I sintetizzatori spinti e quel refrain pesante come un macigno ("Friend, please don't take your life away from me") è l'urlo più generalizzato di tutti coloro che vogliono essere parte integrante della vita di un altro simile. Dedicatela con raziocinio, perché la speranza di trovare un legame come quello di Amir e Hassan (cioè quello di un'amicizia per la vita) è probabilmente il traguardo più bello si possa raggiungere in tutta la nostra esistenza.

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Jacopo: Fast Animals and Slow Kids - Animali Notturni

Crescere è normale prassi nella vita. Si cambia scuola, si va in università, si trova un lavoro e si cambia città. Conosciamo nuove persone ed alcune invece prendono strade diverse dalle nostre. Spesso capita di pensare a queste ultime, a cosa facciano nella vita, a cosa ci si è detti nell'ultima ignara chiacchierata, a cosa potrebbero pensare di noi ora. Ma dove son finiti tutti quanti? Stanno bene? Hanno una famiglia? Sono felici? Ma sì, è facile, basterebbe scrivere un messaggio, un semplice saluto. Ma è strano. Magari si sono scordati di me, magari non me la sento di scrivere questo messaggio. Mi aspetto di esser ricordato, contar qualcosa per qualcuno, ma siamo storie diverse. Forse un giorno ci rincontreremo, per stringerci più forte.

Traccia che apre l'omonimo album della band perugina, Animali Notturni è decisamente ispirata dalle atmosfere di solitudine di Edward Hopper e del suo celebre dipinto "Nighthawks". Una presunta solitudine o mancanza di ciò che era e delle persone che avevamo intorno, allontanatesi col tempo su binari diversi, ma che nonostante ciò, ricorderemo sempre con affetto.

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Jacopo: Airways - Mate

Forse un impegno da prendersi nella vita quotidiana è essere presenti. Cercare di essere l'amico che vorremmo avere. Quello che quando non vedi l'ora che finisca la giornata ti scrive per chiederti come stai. Che ti ascolta quando la tua mente ne ha abbastanza o che quando i problemi sembrano soffocanti, lui c'è comunque. Quando hai bisogno di un passaggio, di un posto in cui stare, di una persona con cui parlare. Non è facile trovare un amico del genere, non è nemmeno facile esserlo. Però, sii l'amico che vorresti, o almeno provaci. E scrivi quel messaggio, su!

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Jacopo: Don Broco - Further

Una luce nel buio. Questa canzone è stata scritta per un grande amico che purtroppo non c'è più. Trovare le parole è difficile, scrivere una canzone lo è di più. I ricordi scorrono, ma le risposte non si trovano. Ma c'è una promessa di mezzo: nonostante ciò che è successo, questo caro amico non voleva essere un ricordo triste. Voleva che tu raccogliessi i pezzi e ricostruissi tutto, che tu diventassi una luce nei momenti bui delle vite altrui. Quindi non esser triste, lui sarà sempre con te.

Il pezzo è definito dal frontman Rob Damiani come la loro canzone più emozionante, ispirata da un loro caro amico.

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Samuele: Andy Hull and Robert McDowell - Montage

Una delle cose più sconvolgenti, deliranti e profonde che ho recuperato in streaming in questo 2020 è Swiss Army Man (2016). La storia di un'amicizia surreale basata sull'accettazione personale e le flatulenze (ops spoiler), un film poetico e disturbante allo stesso tempo con una colonna sonora pazzesca, che vi consiglio di recuperare per intero dopo averlo visto, prodotta da Andy Hull e Robert McDowell, rispettivamente cantante/autore e chitarrista della band indie rock Manchester Orchestra. Questo brano compare nella parte centrale del film, a corredo di un lungo montaggio di scene dove i protagonisti cercano di fare a loro volta un montaggio della vita "sociale"che sognano. Il testo della canzone, difficilmente percepibile durante la visione del film e non solo, è un insieme di versi, parole apparentemente insensate e di una breve strofa che riassume le avventure dei personaggi.

FUN FACT: se aguzzate bene le orecchie potete sentire cantare anche i due attori protagonisti Paul Dano e Daniel Radcliffe.

Wooooooooo!
Truuuuuuuue
Frieeeeeeeeendship!

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Claudia: Arcade Fire - Ready to Start

Spesso in amicizia c'è un tacito accordo, quasi un contratto basato sulle aspettative reciproche i cui termini non vengono –purtroppo– mai discussi. A volte capita che le aspettative riguardo queste "clausole" vengano completamente disattese: quanto io mi aspettavo da te, probabilmente non era quanto tu eri disposto a darmi; quella parte di me che volevo donarti, per te era nulla se non qualcosa di scontato. Il rispetto, la fiducia, il prendersi cura vicendevolmente rischiano quindi di andare a senso unico, e per quanto doloroso sia, quando i miei sentimenti diventano irrilevanti, quando la mia presenza è solo un segnaposto, quando il mio affetto è solo qualcosa di utile, allora la soluzione è lasciare andare la presa.

Ready to Start riesce perfettamente a descrivere questo sentimento: è un grido che dice "non ho più paura di perderti, non ho più la forza di accettare i tuoi comportamenti senza che tu faccia lo sforzo di capire me; non temo più la solitudine, tantomeno se l'alternativa è fingere che sia ancora tutto ok". Dunque, proprio come canta Win, I guess I'll just begin again.

But I would rather be alone
Than pretend I feel alright

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