19 febbraio 2021

«Voglio che il mio album tocchi le persone» - Intervista a Claud

Il12 febbraio è uscito Super Monster, il primo album di Claud, artista ventunenne non binary che in passato si era già fatt* notare nel duo Toast.  Si tratta di un racconto di formazione fresco e sincero diviso in 13 tracce, dove primi amori, relazioni finite e scoperta della propria identità vengono esplorati sulle note di melodie allegre e scintillanti. Il disco è stato registrato agli Electric Lady Studios di New York e Joshua Mehling ha suonato e co-prodotto diversi brani. Inoltre, sono diversi gli ospiti speciali che hanno partecipato, tra loro Claire Cottrill (in arte Clairo) e Jake Portrait della Unknown Mortal Orchestra.
Non si tratta però solo del debut album di Claud, ma anche della prima uscita per Saddest Factory Records, la nuova label nata da una costola di Dead Oceans e guidata da niente popodimeno che Phoebe Bridgers.

Abbiamo avuto l'occasione di scambiarci quattro chiacchiere. Scoprite cosa ci ha raccontato.

Ciao Claud! Innanzitutto, come stai? Come ti senti all’idea che fra pochissimo il tuo debut album sarà finalmente pubblicato?

Ciao!! Nelle ultime settimane mi è sembrato di vivere in un sogno.

Come ci si sente all’idea di pubblicare il proprio album di debutto in un periodo così strano, durante il quale non è possibile presentarlo live davanti a un pubblico?

È un vero peccato e so che ci sono così tante opportunità che probabilmente mi sto perdendo a causa del COVID, ma penso che sia meglio essere grat* per le cose che ho adesso invece che contare le mie perdite.

Il tuo è il primo disco che uscirà sotto Saddest Factory. Come è avvenuto l’incontro con questa nuovissima realtà? Com’è stato lavorare con Phoebe Bridgers?

Phoebe ha sentito per caso la mia musica e mi ha contattat*! È stata una connessione piuttosto naturale e mi sento così fortunat* a essere sotto quest’etichetta.

Come descriveresti il sound di Super Monster? Quali sono state le tue influenze?

La mia più grande influenza sono * mi* amic*. Lavoro sempre sulla musica con loro e mi ispirano così tanto. Ho tratto ispirazione anche da The xx, Feist, James Taylor e The Smashing Pumpkins.

Quale canzone diresti rappresenta al meglio l’album? E qual è quella a cui sei più legat*?

Penso che Soft Spot, Ana e This Town rappresentino l’album piuttosto bene. Sono anche super legat* a In Or In-between.

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Non posso negare di essere una grandissima appassionata di coming of age e, ascoltando il disco, ho avuto ripetutamente la sensazione che queste canzoni sarebbero perfette come colonna sonora di un film del genere, anche per via di alcune immagini suggerite («You and me at the pizza place after the party ended real late. I thought that you would never finish the slice on your plate, but then you leaned in and the nerves went away», giusto per fare un esempio). Se dovessi scegliere una pellicola a cui abbinare l’album, quale sarebbe?

The Perks of Being A Wallflower, The Breakfast Club, Ferris Bueller's Day Off

Nel disco si percepisce una grande sensazione di movimento, sono nominate diverse città e fai spesso riferimento ai treni. 

Sì, penso che questo derivi dal fatto che mi muovo così tanto e viaggio. Avevo uno stile di vita molto fluido prima della pandemia.

Mi piacerebbe sapere qual è la storia che si nasconde dietro personaggi come Jordan e Ana.

Non sono persone che conosco nella vita reale! In Ana, ad esempio, ho inventato una storia. La canzone è scritta come una lettera dal punto di vista del marito di Ana che, per essere la versione migliore di se stesso, sente di doverla lasciare per ritrovare se stesso.

Quanto è difficile, al giorno d’oggi, per i giovani riuscire a costruirsi una carriera dal nulla e riuscire a vivere facendo musica?

È difficile. È sempre stato difficile, soprattutto per le persone emarginate. Penso che Internet renda le cose un po’ più facili, ma non si può negare che l’industria musicale sia uno dei settori più difficili.

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Che consiglio daresti ai tuoi fan, soprattutto quell* più giovani, che stanno scoprendo se stess* e magari utilizzano la musica e internet per trovare conforto?

Non tutto quello che leggete su Internet è vero!

A questo proposito, ci sono artist* che ti hanno aiutat* nel tuo percorso di consapevolezza? E c’è qualche artista queer emergente che vorresti consigliare ai nostri lettori?

Ho una playlist online che aggiorno costantemente con vecchie influenze e fonti d’ispirazione attuali, ma date un’occhiata a Dua Saleh!

Per quanto in questo periodo sembri impossibile fare piani a lungo termine, c’è qualche obiettivo che ti poni per il 2021?

L'obiettivo più grande che ho in questo momento è che il mio album sia in grado di toccare le persone e fare la differenza nelle loro vite. Inoltre, penso che un obiettivo universale sia domare il COVID in modo da poterci tutti riunire!

Un sentito grazie per la traduzione dell'intervista a Silvia Sanzò