Pan Dan è colei che tutti noi vorremmo avere come amica e compagna fedele sulle piste da ballo. Guida filosofica ed estetica di Ivreatronic, in passato ha fatto qualche apparizione musicale all’intero di brani di altri artisti del collettivo, ora però ha deciso di rilasciare qualcosa di totalmente suo: Primavera. Tutto è nato per caso, con una nota audio inviata all’amico e produttore Cosmo: il risultato è un singolo che urla all’amore in tono nostalgico, come una primavera che c’era e che oramai è andata via. Pan Dan brilla nei suoi incredibili outfit homemade stravaganti ed originali. Con uno stile pop, elettrico, ballabile e con un velo di nostalgica malinconia, ha già conquistato l’intero pubblico che ora si chiede quando potrà vederla dal vivo per poter ballare assieme senza sosta tutto il giorno e tutta la notte. Originale, unica e travolgente, ha dato il via ad un’estate tutta mare, sole e Pan Dan. Con l’uscita del suo primo singolo Primavera prodotto da Cosmo e nuovi progetti per quest’estate, noi di Futura1993 abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con lei e scoprire l’amore e l’ecletticità di quest’artista che non ha intenzione di fermarsi qua.
Ciao Pan Dan, iniziamo con le domande complicate, scherzo, “Come stai?” Qual è la prima cosa che ti dici al mattino per iniziare la giornata?
Non babbiare.
Primavera è il tuo primo singolo prodotto da Cosmo, famoso produttore e caro amico. Come ti ha aiutata nella tua crescita artistica, la scena di Ivreatronic e il supporto dei suoi fondatori e componenti attuali?
Se non ci fosse stata “l’eporedia tronica” (ndr 777 IVREATRONIC) forse adesso non sarei qui. Nasco proprio da quella madonnina lì, sono la figlia dell’antipop. Sicuramente il loro supporto mi ha dato più visibilità rispetto a quanta ne avessi prima, anche se a me sinceramente non interessa. Voglio che la gente mi scopra a caso e che si prenda bene. Solo quello e poi in realtà avevo già i miei fan :) .
“Era primavera, ma era una bugia”. Per te la Primavera, a tutto tondo, cosa rappresenta?
Primavera è sentirsi rincitrulluliti, proprio come dice il gufetto di bambi.
Ti abbiamo vista per la prima volta nel brano La Police di Splendore e Cosmo ed ora la scelta di dar voce ai tuoi scritti oltre che alla tua anima e persona, come mai? Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
A dire il vero è stato proprio il buon vecchio Marco Jacopø White (Cosmo) a spingermi. È partito tutto da lui. È sempre stato convito del fatto che in me ci fosse qualcosa di potente e che tutti dovevano vederlo.
Lo stile di Primavera, pop, elettrico, ballabile e con un velo di nostalgica malinconia, ci fa fare un viaggio all’interno di Pan Dan, adattando le tue parole ad ognuna delle nostre vite. Ma Pan Dan, cosa pensa? Quali sono i suoi sogni da cui risvegliarsi anche se non è primavera?
I sogni è meglio tenerseli ben stretti che sennò poi si sa come va a finire.
Al primo singolo che ci ha positivamente scossi tutti, ne seguiranno di altri, puoi darci una piccola anteprima di quali artisti, se ci sono, collaboreranno con te?
Ci saranno si altri singoletti e chissà forse anche delle new entry.
Durante l’ultimo Pride, al corteo scortato da “Giungla D’amore” ti sei esibita no stop, ballando arrampicata sulle casse e travolgendo il pubblico sottostante, ed hai lanciato la tua celebre invenzione: gli “scopritette”. Come Pan Dan vive questi anni, dove ancora adesso c’è chi ha paura di mostrarsi ed essere se stessi al 100%?
Chi ha paura di mostrarsi completamente vive una vita a metà. Poi c’è chi è costretto per colpa della società, ma questo è un’altro discorso. Penso che nascondersi sia paragonabile all’essere chi non si è. Io sono pro tutto e a mio modo cerco di trasmettere ciò che sono alle altre persone, forse anche un po’ per spronarle. Siate ciò che siete, non quello che vi viene imposto. Quando non sai chi sei è un bel casino, in un attimo ti ritrovi a recitare una parte per tutta la vita. Non si può esser qualcosa che non si è. Io ad esempio ho smesso di combattere contro me stessa anni e anni fa. Cercavo di trattenermi perché era giusto così, ma tanto poi vincevo sempre io. Cos’è giusto? Cos’è sbagliato? Chi è che lo decide? Io mi sento una persona libera, a volte ci sto dentro, a volte esco fuori dai fogli, ma senza oltrepassare i limiti. Con le mie pan invenzioni cerco di rendere il mondo un posto migliore, spensierato, divertente. Quello che non capisco è come mai non mi sono ancora arricchita con le mie pan invenzioni.
Francesca Pignataro, Giacomo Laser e LLUM Collettivo hanno seguito l’aspetto puramente estetico del tuo progetto. Dall’artwork, al videoclip fino alla fotografia. Come ti sei trovata a collaborare con tre menti, ugualmente eclettiche e dove nasce l’idea di utilizzare un linguaggio così eccentrico e travolgente?
Ragazzi fantastici, sintonia perfetta. Abbiamo fatto tutto all’ultimo, di fretta, ma tra imprevisti e cambi di programma, sono riusciti comunque a rappresentarmi in pieno: sono io.
In ordine cronologico i primi son stati Stema & Clod di llum collettivo, amici e complici. Io: “Raga niente foto con i fiori, troppo scontato”. E poi invece, tra un sopralluogo e l’altro ci siam ritrovati proprio in quel prato li. Alla fine gli scatti spaccavano, perché complicarsi la vita? Buona la prima, è stata subito copertina!
La stessa cosa è successa per il video: avevo già un copione, l’avevo scritto una notte nei deliri febbrili da COVID. Alla fine però non c’era abbastanza tempo per realizzare la mia idea, così abbiamo fatto una furgonata di ignoranza e siam partiti verso Livorno, verso l’ignoto. Video improvvisato sul momento, ci siamo divertiti più di molto. Tra l’altro sul set mi sono pure presa una cotta, ciao Stanley Ti amo.
Con questo pezzo, ci stai già facendo ballare e continuerai a farlo. Sei riuscita a trattare l’argomento topico per tutti o quasi: l’amore. Ma con un tocco nostalgico così originale da non essere quasi del tutto compreso. Ti è mai capitato di non essere capita come avresti voluto? Questo tuo coraggio del dire e fare le cose come piace a te, libera da ogni gabbia mentale, ti ha mai causato problemi nel corso della tua vita e carriera?
Alla fine mi piace quasi il fatto di non essere capita. Mi piace essere per pochi, pochi ma buoni. “Chi mi capisce è raro”, lo dico sempre. Sono ermetica quando voglio e poi l’esatto opposto. Non mi piace mettere i sottotitoli, ma se ti appelli al 777 (sottotitoli per non perspicaci) due o tre cose te le spiego. C’è chi mi capisce al volo, chi ci mette un po’ di più e chi proprio è fuori strada. Non so come posso apparire vista da fuori, ma vi assicuro che vista da dentro sono una persona semplice semplice. Essere come sono non mi ha creato grossi problemi, o forse me ne ha creati più di uno, non ricordo. Onde evitar situazioni dove non sono a mio agio mi circondo e frequento persone aperte, capaci di entrare nel mio mondo
Infine, questa nuova primavera appena arrivata e che ormai quasi ci sta lasciando, ci condurrà presto da te, sotto qualche bel palco?
Di sicuro non canterò Primavera in questa primavera quasi scaduta, ma l’estate è lunga…Il 20 luglio potete trovarmi alle OGR con SPLENDORE in Dj set. Così tra un disco e l’altro, un drink e l’altro, un passetto, e un ruzzolon e l’altro, porterò un pochino di Primavera nell’estate torinese. Ovviamente se sputeranno altre date sarete avvisati tramite sms, messaggio vocale o sogno erotico.
Francesca Cerardi x Futura 1993: è il primo network creativo gestito da una redazione indipendente. Cerca i nostri contenuti sui magazine partner e seguici su Instagram e Facebook