Se siete fan dei Portishead, o in generale del trip hop e della scena di Bristol degli anni '90, sicuramente il nome Andy Smith significa molte cose. Se invece non lo siete, sappiate che per anni è stato il DJ della band, una sorta di membro aggiunto, che ha contribuito (e non poco) al successo dei Portishead. Basti pensare che, senza di lui, Glory Box non sarebbe mai nata. E questa è solo la punta dell'iceberg della carriera di un DJ che non solo è riuscito a crearsi una propria scena, ma che ha continuato a collaborare per tutti questi anni con band che hanno fatto la storia, come i Prodigy.
A Capodanno si esibirà a Carpi con un DJ set con cui salutare il 2023 e iniziare il nuovo anno con il piede (e la musica) giusti. Per l'occasione gli abbiamo chiesto 5 curiosità. Le trovate qui sotto, raccontate direttamente da lui.
L’incontro con i Portishead
Ho conosciuto Geoff Barrow quando facevo il DJ allo Youth Club di Portishead alla fine degli anni Ottanta. L'ho aiutato a trovare diversi campionamenti per il primo album dei Portishead, Dummy, e successivamente ho aperto tutti gli show della band fino alla fine degli anni Novanta. Erano altri tempi. Mi chiedo se sarei mai arrivato da qualche parte se avessi cercato di fare carriera nel clima attuale! Penso che lo stato attuale dell'industria sia molto diverso da quello in cui ho iniziato io.
La nascita di Glory Box
Credo che trovare il loop di Isaac Hayes per Glory Box e assistere alla sua trasformazione in una canzone straordinaria sia stato davvero speciale.
Le influenze
Ho una vasta gamma di musica che mi piace esplorare, tra cui Reggae, Northern Soul, Disco e altro ancora. Tutti generi che mi hanno influenzato tantissimo. Come quando ho collaborato con il mio amico Dominic Owen (che ha lavorato con Biggie, Rakim, Lil Kim, Chubb Rock) per realizzare gli editing da disco per le mie compilation targate BBE Reach Up Disco Wonderland.
Il live indimenticabile
Suonare Fight the Power a un evento all'aperto a Washington con la Casa Bianca in vista!
I DJ set con i vinili e la collezione privata
Faccio ancora molti eventi solo in vinile, quindi non mi perdo questo elemento. L'uso di altre tecnologie mi va bene se i brani sono buoni. Per quanto riguarda la mia collezione personale, fra i vari cimeli ho un disco d'argento dei Portishead appeso sulla parete e vinili di Gang Starr, The Jam e The Specials, tutti autografati personalmente per me.