Una new entry " fa capolino" nel panorama musicale in questo ottobre freddo e capriccioso, parliamo dei Nothing But Thieves.
Dall'inizio delle loro attività, iniziata nel 2012, il gruppo ha pubblicato soltanto qualche singolo e questo potrebbe far pensare che la band sia passata un po' in sordina, ma i ragazzi dell' Essex hanno studiato molto, hanno preparato il terreno e ora sono pronti.
Il 2014 è stato il loro anno, l'anno in cui hanno preso coscienza di chi sono e si sono fatti conoscere lasciando il pubblico letteralmente senza parole nei loro live, facendo da supporter ai Muse al Rock in Roma e agli Arcade Fire (giusto per nominare qualche gruppo poco conosciuto... Bazzeccole, no?)
Ora irrompono sulla scena rock con il loro album omonimo d'esordio, pubblicato il 16 ottobre. Anticipato dal singolo Itch, hanno già reso note le imminenti date live in Italia; ci saranno infatti due possibilità di ascoltarli, il 10 novembre al Biko di Milano e l'11 al Locomotiv di Bologna.
Un album di puro alternative rock, le 15 tracce si susseguono senza intoppi, sono apprezzabili dal primo all'ultimo minuto e oscillano tra visioni dispotiche e successive "rivolte" e momenti invece di romanticismo. Il sound ricorda sonorità simili ai Muse e ai Radiohead; il timbro versatile di Conor (la voce del gruppo) rievoca il tono pacato e lento di Tom Yorke, ma soprattutto nei vibrati ritorna alla mente la voce inconfondibile di Jeff Buckley, quasi si voglia resuscitare quella "goccia pura in un oceano di rumore" come disse Bono degli U2 parlando di Jeff.
Questi elementi nell'assieme fanno capire che il loro background non è di poco spessore, infatti, come loro stessi hanno dichiarato si ispirano musicalmente a band come i Led Zeppelin, Foo Fighters e Arcade Fire. Troviamo, ascoltando le tracce, alcuni temi cardine come la voglia di emergere in una società attuale in cui i giovani fanno fatica a trovare se stessi, sono senza stimoli ma soprattutto senza guida; i ragazzi fanno quasi da portavoce di questa generazione particolare, desiderosa e bisognosa di punti di riferimento.
In Excuse me (una delle tracce portanti dell'album) il frontmen Conor ci lascia sospesi e in attesa di qualcosa, qualcosa che arriverà presto, nel ritornello, quando con voce sicura dice " Scusami se corro, ma devo uscire da qui"; una vera esplosione!
E' anche il caso del singolo Wake up call dove si respira quell'aria di cambiamento tanto ricercata. E' un invito a risvegliare le menti " Nessuno vi darà una sveglia, a volte le ore si sprecano. Ho bisogno di un'altra corsa, qualcosa per riempire i nostri giorni", si sente il bisogno di voler cambiare qualcosa, il mondo forse... " vivere in uno spazio vuoto". Oppure in Itch " C'è un brontolio nella mia testa, è sempre più forte, c'è uno scuotimento nelle mie ossa, c'è fame nel mio cuore".
A ciò si ricollega un altro tema, il sentirsi estraneo al mondo, è Drawing Pins " sento di non appartenere a tutti e a questo posto". Altro tema collegabile ai precedenti è il voler riattivare i nostri cuori, quasi fossimo degli automi, la possibilità di esprimere i nostri desideri e cercare di realizzarli per essere felici, magari con qualcuno al nostro fianco " Esprimi un desiderio e io conto fino a 3, premi il pulsante e saremo entrambi felici", questo in Trip Switch.
Infine l'importanza e la forza dell'amore presenti in Tempt You ( Evocatio) e Lover, Please Stay sono sintomo del voler cercare il proprio angolo di paradiso insieme " C'è uno spazio per noi in cielo, potremo stare per sempre insieme", oppure " Prendi quello che ti serve, però ti prego resta con me". Entrambe sono una preghiera, dove si avverte il bisogno di avere la persona amata accanto.
Insomma, i ragazzi londinesi trattano temi impegnativi e non hanno paura di di dire cosa pensano e cosa si dovrebbe fare in questi tempi duri. Sono agli inizi della loro carriera, ma le premesse sono buone, stanno dimostrando di avere le carte in regola per raggiungere il loro obiettivo e farsi un nome nel rock.
Sicuramente ne sentiremo parlare per molto.